martedì 3 aprile 2012

Calcio nelle vene

La passione per il calcio è qualcosa che ti coinvolge e nemmeno te ne accorgi. A 16 mesi ti spunta il primo dentino, ma te ne rendi conto verso i 3/4  anni, quando ne hai molti di più ed inizi a capire. Che sei moro o biondo te ne accorgi la prima volta che ti guardi allo specchio e ti riconosci, ma in realtà lo sei sempre stato. Verso gli 8 anni poi, capisci che il tuo ruolo misero e banale di studente delle elementari ti va stretto, ti rendi conto che puoi ambire a mansioni superiori, che puoi essere in grado di rivestire impieghi di ben altra categoria… sei consapevole di voler fortemente diventare “qualcuno”. Di politica non ci capisci nulla, lavori fisici tipo il meccanico non sono adatti alla tua tenera e fragile età… perciò ti tuffi nel magnifico ed unico ruolo del “tifoso”. A 8 anni puoi dirlo per la prima volta e con fierezza: “io sono della Roma!”. Da quel momento in poi, hai una seconda pelle addosso, che non si stacca più. Vai in giro a fare il fico… “io sono della Roma!”… a scuola “io sono della Roma!”… vai da mamma “io so sono della Roma!… lo ripeti all’infinito, al posto del solito “ciao”, dici la tua frase impregnata di orgoglio . E’ strano come un individuo sia così coinvolto da qualcosa che non prevede il tuo intervento, che non sa nemmeno che esisti. Nasce un senso di appartenenza a colori e situazioni che diventano tue. Quando sei più grande poi, la maggior parte delle volte, questa tua predisposizione (dipendenza) verso il calcio, ti fa discutere con chi ti sta intorno e non condivide il tuo pensiero. Non capisce, ti prende per matto.
Mia madre: lei odia il pallone, come quasi tutte le mamme, e non capisce, non interpreta, non si immedesima nella mia parte. “mamma! Abbiamo segnato!!! Goooooooooooooooooooool !!!!”… e lei continua a lavare l’insalata, alzando un sopracciglio e scuotendo la testa come per dire “povero figlio mio”. Ma perché? Perché la gente non capisce? C’è veramente poco da fare, certe sensazioni o si provano in prima persona o sono impossibili da percepire . Non le puoi spiegare e far capire, puoi solo viverle per afferrarne il vero significato, per catturarne il brivido. Questo ovviamente vale per ogni tipo di esperienza. Mi viene da pensare ad un lancio con il banging-jumping : se me lo raccontassero non sarebbe sicuramente la stessa cosa rispetto all’essere legato alle caviglie come un cotechino e lanciato giù da un ponte alto cento metri con il rischio che si rompa la fune o che magari rimbalzando vai a schiantarti contro un masso che poi ti frantumi in 283 pezzetti che nemmeno il campione mondiale di puzzle sarebbe in grado di ricomporti... che scena! Perciò in questo caso amici… raccontate pure, mi fido…
Tornando al calcio però, credo sia un esempio unico di condivisione. Vedere una partita in compagnia, tifare ed avere le stesse speranze, concentrarsi in un’unica direzione… cosa c’è di più coinvolgente , di più emozionante? E poi … gool!!! Si gode all’unisono, un po’ come quando a 12 anni ci si masturba in compagnia (me l’hanno raccontato eh mamma, io non l’ho mai fatto). Vivere il Sabato in attesa della Domenica, o il Venerdì in attesa del Sabato se si gioca in anticipo, o il Martedì in attesa del Mercoledì se fai la Champion’s League, o il Lunedì in attesa del Martedì se fai la Champion’s League e giochi di Martedì!...avvertire un senso di piacere perché sai che il giorno seguente potresti ricevere una gioia. Non pensi mai che sarà una delusione, la speranza la fa da padrona. L’umore è inevitabilmente condizionato dall’esito della partita della tua squadra del cuore. Lei ha un potere devastante, cambia volti, espressioni, varia l’impegno a lavoro della settimana a seconda di quello che combina nei 90 minuti . Quanti di noi soffrono di questa malattia… e non c’è alcuna cura! Preferisco restare malato…
Le donne della nostra vita dovrebbero quantomeno provare a comprendere….
Prendi una finale di Champion’s League e vivila. Quante ne ho giocate nella mia fantasia perversa da tifoso… E le ho anche tutte vinte! Ma nella realtà, mi basterebbe viverne una, sarebbe un tempo che divide un orgasmo da un infarto, che determina il tuo destino. Ringrazio il cielo di essere nato nel 1983 e ringrazio anche chi ha deciso che quando si ha appena 1 anno, non si capisce un cazzo e la memoria ancora non è in grado di fare il suo mestiere. Oggi ,per fortuna, di quel Roma - Liverpool ho solo qualche video in vhs e racconti di mio padre. Non è possibile perdere una finale di Coppa dei Campioni, ai rigori, nel tuo stadio, con una città pronta ad esplodere di gioia. Ed invece è successo. Che strano… A volte penso a tutte le cose strane, curiose, che esistono ma che magari vengono date per scontate. Per esempio… Da quanto tempo esiste l’uomo? Qualcuno ancora starà studiando alacremente per determinare una quantità di anni esatta, ma di sicuro si tratta di un numero pazzesco… migliaia se non milioni e miliardi di giorni, mesi, anni…  e da quanto tempo esiste il calcio? Da circa 120 anni. Se questa proporzione fosse descritta da un grafico, il calcio, rispetto all’esistenza dell’uomo, sarebbe un puntino minuscolo perso in un universo non ben definito. Un satellite nello spazio.  Una cacchetta nel mare. Ebbene noi siamo nati proprio su quella cacchetta. Il paragone forse non è dei più reali, ma penso renda bene l’idea. E se fossi nato 300 anni fa, cosa avrei fatto la Domenica? Ed il Mercoledì sera?... non ci posso nemmeno pensare, anche se è evidente che ogni tanto lo faccio

sabato 31 marzo 2012

Il diritto di essere contro... possibilità guadagnata o grazia ricevuta?

Si dice che "non tutti i mali vengon per nuocere" e personalmente ho avuto modo di provare più volte questa regola quantomeno paradossale. Ho pensato che forse , per riuscire a vedere la luce anche quando è buio pesto, talvolta è conveniente (ed anche produttivo) andare un pò oltre la prima impressione, cercando di fare il giro e prendere da dietro le conseguenze palesemente negative di un fatto che ci reca danno. Provarci non costa nulla , riuscirci dà respiro e totalità alle nostre idee, con una buona dose di ottimismo in regalo.
Per esempio, se si pensa  a "che cos'è" l'articolo 18, le modifiche apportate e le possibili conseguenze,  l'associazione è immediata e la risposta media preconfezionata è la seguente: un qualcosa contro i diritti del lavoratore.  In effetti è una definizione che può corrispondere alla realtà. Ma andiamo un pò più a fondo, spostiamo il nostro punto d'osservazione.
Come cambierà l'articolo 18? da domani permetterà alle aziende di "licenziare i propri dipendenti per una giusta causa o un giustificato motivo", senza possibilità di reintegro. E questo contenuto/base è il senso più esplicito e diretto che arriva alle nostre orecchie, in realtà quello che fa più "paura". Poi esistono anche altri elementi che dettagliano ed arricchiscono il "condimento" della legge, ci sono vincoli temporali e condizioni particolari in base a casi specifici. Sono un lavoratore e quindi in prima persona potenziale "vittima" di questa legge; mi piace però farmi alcune domande. Per esempio: in un contesto di profonda crisi economica , un'azienda può permettersi di assumere qualcuno e tenerselo per forza a tempo indeterminato? Non lo so. Forse la possibilità di misurare l'efficienza dei propri dipendenti è qualcosa che può favorire le assunzioni? E forse l'azienda (con incentivi ad assumere a tempo indeterminato pronti ad essere introdotti) non avrebbe alcun interesse a licenziare se non per "giusta causa o giustificato motivo". Anche se queso virgolettato fa tremare anche le mie gambe, forse c'è la possibilità che in questo modo il mercato del lavoro (oggi pressochè morto) riprenda vita. Ripeto: forse...
Oggi,in Italia, esiste un numero sconsiderato di vecchi "dipendenti a tempo indeterminato" che sembrano quasi pachidermi mossi più da inerzia che da volontà e voglia di lavorare. Ci sono fortunati reduci dei vecchi "contratti di ferro" che si "gongolano" sui loro diritti, che timbrano il cartellino, fanno la presenza e danno un contributo effettivo pari al peso della loro dignità. E questo siamo noi. O meglio, siamo "anche" questo. E non sarebbe il caso di mandare a casa questi elementi applicando un bell'articolo 18 retroattivo? Forse si, o forse no, non voglio rispondere, lasciando ad ognuno la propria riflessione. Cosa significa "diritto"? è una parola che non dovrebbe essere altro che la perfetta fusione tra possibilità (ricevuta) e coscienza personale (da mettere a disposizione). Ho la particolare impressione che  si combatta "contro qualcuno" effettivamente solo per quello che ci deve esser dato, magari perchè siamo belli e perchè ce lo meritiamo (a detta di molti). Ma sarà proprio così? Ci siamo mai messi davanti allo specchio? Perchè non manifestiamo mai contro noi stessi? Siamo noi che ci lamentiamo , ma siamo anche noi che facciamo fatica a guardarci in faccia. L'Italia della mafia, spaghetti e mandolino, siamo sempre noi. Non è qualcun'altro. La forza d'animo che fa la storia, parte dalla dignità che fa la persona. Sogno utopicamente un movimento di pensiero che rifletta a 360°, partendo dai fatti che NOI facciamo, dai valori che NOI abbiamo e che mai nessuno potrà mai calpestare. Dalla credibilità che dà la forza per schierarsi contro qualcosa o qualcuno. Dalla qualità dei sentimenti nobili messi a disposizione del collettivo. Non vorrei mai vedere tra trent'anni, qualcuno dei "ribelli" di oggi  felice e fiero di aver combattuto ed aver vinto per esser riuscito ad ottenere il "diritto" di essere pagato per scaldare qualche sedia col suo culo appesantito. Sarebbe la nostra più grande sconfitta , sarebbe la prosecuzione della messa funebre della dignità e dei valori del nostro Paese.

Capita che...

... l'appuntamento è fissato pe' le 19,30 qua sotto, un pò tardi pè i gusti miei, dato che pe' un Roma-Reggina qualunque esco 'n'ora prima... cmq vabbè, prendo la mia e lasci la tua ar posto mio. Così poi cor cazzo che al ritorno sto dù ore a cercà parcheggio. Tutto pronto, ae 19:20 m'ariva er classico sms "sono un pò in ritardo"...(e che nun ce lo sapevo?!!?)... sò comunque ottimista, alla fine c'avemo er posto 'n Tevere, so i nostra e chi ce li tocca. Rimango un pò de più su msn co chi urtimamente me sta a fa perde la capoccia.... m'arriva l'sms "esci così famo er cambio delle macchine"... chiudo msn, sciarpetta ar collo , butto la monnezza e famo tutto. Pronti via... Ce manca mezza squadra, all'andata avemo perso, stamo coi minuti contati, c'è traffico.... Ma che ce frega... semo da'a Roma...
Faccio un gioco frizione-acceleratore tipo formula 1, passo co 3 arancioni e co 1 rosso, c'avemo fretta, volemo entrà e preparasse pe la battaglia. Arrivamo nei pressi der Flaminio e c'è na fila pazzesca che a piedi famo prima. "mettemola qua e annamo a piedi". Vabbè. Di nuovo sciarpette ar collo, famo 100 metri e lo strillo de'e sirene ce fa capi che sta a arrivà la polizia. Se giramo e na marea de lampeggianti s'avvicinano... So li zozzi inglesi scortati dalla polizia: pulmann, autobus, navette... Ce sfrecciano davanti, nn finivano mai. Ma noi dovemo attraversà e core! stamo in ritardo!... Niente, nun se passa... Come provamo a affacciacce ce fanno i fari co na camionetta della polizia... "fermi merde!!!" ce strillano come fossimo stati i peggio ultras che volevano fa le sassaiole contro le merde inglesi. Noi volevamo solo attraversa la strada perchè stavamo in ritardo. Vajelo a fa capì....
Cmq finisce er casino e iniziamo a core... passando , na marea de parcheggi liberi "' 'cci tua ... e de me che ancora te dò retta"... avemo parcheggiato in culo ar monno che dopo 10 minuti a core semo arrivati dove in genere la parcheggio 'a Domenica. Vabbè sti cazzi, mancano 20 minuti e dovemo movese....
Mentre coro m'accorgo che sarebbe pure ora che riinizio a fa un po de sport, che male nun fa....
L'Olimpico prima se sente... e poi se vede... L'atmosfera se trasforma in odore, in sensazione, te dice "viè che mo inizia lo spettacolo"... Arrivamo!
3 minuti pe capì che i posti der bijetto fanno schifo," 'n se vede 'n cazzo da qua!"... "vabbè spostamose più in alto e piu ar centro...", ce pensamo 'n'attimo e lo famo. Alla fine de posti liberi nun ce ne stanno, la partita sta pe inizia.... giu, seduti sulle scalette. Va bene così! Daje Roma daje!....
'O stadio è pieno e gonfio de speranza, se assapora e l'atmosfera è densa... Ce stamo dentro ... ce semo... Juan pare che nun je la fa, pure lui se fa male! ce dice proprio sfiga... è un momento no. Cmq pare che resiste, strigne i denti daje...
Ar decimo un'azione da paura, e alla fine proprio er brasiliano claudicante insacca... "goooooooooooooooo!!!!!!!"... s'abbracciamo , se strillamo 'n faccia... me reggo l'occhiali che quanno 'a Roma segna so sempre 'n pericolo.... Avemo sgnato cazzo! daje!!!...
Er tempo passa lento... Chi sta 'n campo se dà da fa e ce fa sta tranquilli , quarche tifoso polemico ce l'ha 'n pò co tutti. Ma stamo 'n Tevere, se sa che è così....
Juan non je la fa piu e esce, dentro Baptista. "speramo bene... piove sur bagnato"... Riise centrale affianco a Diamoutene... che manco a'a Play station t'a'accettano. Cmq 'a squadra regge, lotta e combatte... tranne "la bestia" che pare drogato in negativo, er resto gira che è na favola... 'a Roma c'è... è viva.
Cor fatto che stamo sulle scalette e che ogni tanto me usi come "schienale" c'ho 'a schiena a pezzi, e ogni 5 minuti devo stenne la gamba destra sennò me vengono i crampi. Ma va tutto bene.... d'emo fa er 2 a 0 cazzo! daje!!!....
Rimane tutto così, 'a squadra resiste, Pizarro sta male ma strigne i denti, così come er capitano... er roscio Riise invece pare 'n gladiatore ar centro da'a difesa.... Fantastici regà, continuamo così!!!...
I minuti passano e er risultato è sempre quello. La bestia rincojonita se divora 'n go... Nun po esse, nun è possibile che sia così scarso. Je dev'esse successo quarcosa. Se fa male pure Taddei e esce pè Aquilani. Se lo racconti nun ce se crede.... sfiga su sfiga... Ma resistemo ancora, sembra na roma fatta solo da romani testaccini... L'orgoglio se fa senti.. e se va avanti senza paura. Tempi supplementari. Ar 6' minuto realizzo che se nun segna nessuno....se va ai rigori. Nun c'avevo pensato cazzo!... oddio... i rigori no!!!.... Che ansia mamma mia... Te sei piu agitato de me, quindi te tranquillizzo , se tranquillizzamo a vicenda... me dici che "comunque vada... è stata un'esperienza fantastica". So d'accordo co te.
Rigori.
Me metto tipo Cannavaro ai rigori de Berlino... magari funziona... Te te giri e c'hai l'occhi lucidi de tensione... "sta tranquillo... daje!".... Tutto 'o stadio.. "doni! doni! doni!".... vedemo 'n po se sto carciofone se sveja e ce fa er miracolo....
Tiro........... PARATA!... 'n boato... na liberazione!... Mo tocca a noi però.... Tiro der Pek........ GOOO !!!! "stamo calmi eh.... daje...."
(.........)
Tocca a Tonetto. Nun j'a'a famo piu... semo stremati e sostenuti da na speranza 'nfinita. TIRO.......... alto.
E' finita. Eliminati.
Te ce rode er culo, ma me viè subito da pensa che 'a serata che ho passato, 'n giorno, 'a racconterò a mi fijo... e che quanno lo farò non me ricoderò che avemo perso, ma me porterò dentro tutta l'emozione che sti 120 minuti m'h dato e che so sicuro ... pure te hai provato. Semo delusi, incazzati co la sorte..... ma più romanisti che mai, piu de prima... in una partita er destino c'ha riassunto tutta la storia dell'esse' romanista. C'ha fatto spera, c'ha illuso, cha fatto soffri, c'ha fatto perde all'urtimo... ma c'ha dato na certezza... che sta squadra se ama.
Quindi mo lo so, te fa tutto schifo, ce l'hai cor monno e co la sfiga che nun lascia mai spazio ar culo... pure savorta che ce lo meritavamo tutto.... Ma devi fermatte a pensa 'n'attimo che quello che c'è stato dato stasera... è roba pe' pochi ar monno.
Nun te sto a riconsolà co l'ajetto... te sto solo a fa capi come va letto er libro, come va visto er firm. Si alla fine er protagonista more, è vero, ma quann' era 'n vita ... è stato 'n'eroe, è stato uno co le palle... e t'ha insegato che vor dì onore, che vor dì amore.

Sempre FORZA ROMA

Lo stomaco svegliato dagli occhi, che bussa alla memoria

ore 5,50...(2005)
la sveglia , come succede almeno tre volte a settimana, strilla quel poco che basta per ordinare il mio risveglio nel silenzio.  Scanzo il piumone, mi alzo di scatto, accendo la luce con l'interruttore più comodo. La tuta fredda addosso per sconfiggere il freddo del bagno con la finestra regina degli spifferi.Acqua in faccia.
Niente barba da fare, l'ho tolta di mezzo tre giorni fa a Roma. Qui non importa molto l'aspetto.
Latte nel bicchiere, nel microonde. Caffè di ieri... che mischiato al resto e al contesto , sembra espresso da bar. 3 biscotti tolti dalla confezione mensile da mezzo kg. Denti ed ascelle, tuta da lavoro, scarpe pesanti e dure, sciarpa metà Axe e metà odor-spazzatura.
Freddo glaciale e buio sottile...una carezza veloce al cane e una twingo verde che sa di speranza.La radio è sintonizzata sull'unica stazione che l'auto-search individua e sembra essere un nastro fedele all'anno di fabbricazione del bolide. 1993.

La strada è ormai una proiezione di un film a memoria. Le immagini sono sempre quelle. Ma cambia la canzone,cambia sempre  la colonna sonora. Quindi ogni giorno cambia tutto.Non so dove sono, nè perchè mi trovo qui. Lo faccio e basta, a modo mio.
Sensazioni e pensieri. Solo.Lontano.
Penso che "un giorno", ma chissà quando,  sarà diverso. Penso che è una fase di passaggio, che merito di più. Che la Twingo del '93 con la frizione col "filo di metallo" tipo i freni delle biciclette, è solo un mezzo provvisorio. Qualcosa da buttare, da cancellare con un senso di liberazione.
Penso che la musica che passa la radio sgangherata e si sente ad intermittenza,è una "musicaccia" che non merita il mio ascolto. E che tutte le buche che ha questa stradaccia di merda, potranno diventare crateri, perchè tanto non è questa la strada che percorrerò.

ore 6.55... (2012)

la sveglia fa il suo dovere, rispettando alla perfezione la sua programmazione settimanale 5 su 5. Resto un altro pò a letto, del resto non l'ho messa alle 7 in punto apposta per godermi questi ulteriori 5 minuti orizzontali. La tuta è comoda quasi come la coperta, mi stendo un pò in verticale allungando le braccia verso il soffitto. Non ho ancora deciso se accontentarmi dell'assortimento dello scaffale oppure resistere ed investire più tardi 1 € e 60 centesimi per viziare il mio palato.
Tutti dormono, o quasi.
Tra le camicie stirate e pulite c'è una delle mie preferite, bene. Le scarpe resistenti , leggere ed eleganti. Scelgo il profumo più adatto alla giornata.
[...]
Dopo due ore di piacevole autostrada , col culo su una berlina turbo diesel, elegante e con la barba fatta alla perfezione,  mi ritrovo nello stesso film di sei anni fa. La radio è spenta. Le foto intorno sono le stesse, scorrono veloci, quasi come i miei pensieri.
La strada non ha più le buche di un tempo, l'hanno asfaltata. Il mio stomaco interviene a gamba tesa, si chiude, suggerisce di capire qualcosa, di afferrare la sensazione di quel momento.
Mi trovo nello stesso posto, nello stesso "cammino" che un tempo rifiutavo e non volevo fosse qualcosa di mio. Gran cazzata. Lo stomaco è più sveglio di me e svogle con decisione il suo mestiere.
Capisco all'improvviso tante cose... si riaccende la radio sgangherata e tornano nelle mie orecchie le canzoni a singhiozzo della Twingo del 93, nella mia testa un vortice di aria pulita.
La colonna sonora del film che vedo ora è malinconica, è saggia. Ha un ritmo che sa di vita, suggerisce e sussurra parole che un tempo ho fatto finta di non sentire. Mi dice chiaramente che niente del nostro cammino potrà mai essere di qualcun'altro. Fa tutto parte della nostra storia. E lo fa con onore.
Ogni momento è nostro, e dobbiamo prendercelo anche se non lo vogliamo. Sarà sempre e comunque dignitoso e degno di appartenere a quello che siamo oggi.

La strada, i paesaggi, la musica...lo stomaco... hanno fatto il loro dovere, ed io li ringrazio... con 6 anni di ritardo. 

Tema in classe... (17/05/2002)

dall'archivio del vecchio pc ormai dimenticato....

Ciao bel bambino, come stai? Sai chi sono? Ma no, come fai a saperlo, è la prima lettera che ti scrivo e di conseguenza non puoi avere l’abilità di riconoscere la mia calligrafia. Prima che tu legga però, voglio farti una premessa importante: chi sono non lo saprai mai; magari, rileggendo queste righe tra qualche anno, potrai sbilanciarti e riuscire a riconoscermi, ma ora , ti assicuro, non sei in grado di farlo. Rischieresti di darmi innumerevoli identità e di scambiarmi per qualcun altro… Beh, non farlo, ho un’immagine da difendere, non provare ad offenderla.
Non potrò mai farti delle domande, perché so tutto di te… Anche se ci separano molti anni ed abbiamo interessi opposti, posso dire di conoscerti a fondo, meglio di chiunque altro e di essere l’unica persona in grado di comprenderti al meglio. So che sei un bambino molto sensibile, spesso la timidezza ti fa brutti scherzi; vorresti urlare, correre ed a volte scherzare, ma sai che c’è chi ti guarda, chi ti controlla… Hai un po’ paura di essere giudicato ed alla fine pensi che forse è meglio lasciar perdere…. Eh, come ti capisco!….
Della tua storia, da quando sei nato, ho molti ricordi impressi nella memoria ed anche della tua vita attuale sono un attento osservatore…
Dell’allegria che esce dai tuoi occhi sono veramente entusiasta, si vede che sei felice di vivere, che i tuoi genitori ti trattano bene, che non ti manca niente e che sei pieno di amichetti. A proposito… L’amicizia…. Forse non sai ancora bene cosa sia, forse la associ a quella voglia di trascorrere un pomeriggio a giocare con il tuo compagno di banco o a quella forte attesa che preme nel tuo stomaco che si libera solo quando senti il citofono di casa tua che strilla, sapendo che chi l’ha fatto suonare è il tuo “amichetto del cuore”. Non sottovalutarle mai queste emozioni, sono il seme di un sentimento che crescerà in te, sono l’inizio trionfale di una fine che non ci sarà mai…
Che bella vita che fai eh?… Non hai responsabilità, non hai grandi problemi, perché comunque ci sono “loro”, i tuoi genitori; ti proteggono sempre, ti amano, fanno tutto per te; i problemi e le paure ci sono, esistono, ma è grazie a loro che non riesci a vederle…
La tua vita è piena di sogni, di speranze, è fantastica! Ma lo sai che vorrei essere al posto tuo? Apprezza tutto quello che hai, cogli ogni briciolo di gioia che trovi in giro, perché la tua età ti permette di essere invulnerabile, ti consente di volare, di fare viaggi infiniti… E fregatene se è solo la mente a farli… sono veri, perché ti innalzano l’anima, ti proteggono da ogni dolore.
So che hai un’enorme voglia di diventare grande, ti senti docile ed escluso dalle situazioni che contano. Vorresti con un attimo squarciare il tempo e lo spazio, avere un lavoro ed una famiglia, possedere un conto in banca con dei soldi da spendere.
Proprio perché sei ancora piccolo ed ingenuo, non ti accorgi di tanti piccoli particolari che circondano il tuo essere. Non dai il giusto valore all’immenso tesoro che possiedi ora. Dai spazio a quella fitta che preme nel tuo piccolo stomaco quando vedi quella bella bambina che non ti mostra interesse ma che a te piace tantissimo… cerca di fermare il tempo, di riflettere su come sei, di non pensare a come sarai… Fingi pure di essere il re di quell’immenso impero di eroi che vedi in TV, gioca a pallone con l’ambizione di diventare campione del mondo, canta una canzone ed immagina che un giorno la riproporrai davanti a migliaia di persone che invocano il tuo nome…
Se accetti questi consigli, stai sicuro che un giorno mi ringrazierai.
Forse non ci incontreremo mai , sicuramente non ci stringeremo mai la mano. Ma non importa, sai che puoi fidarti di me…
Addio amico lettore, cerca di non passare la vita nell’odio e nella paura… e se un giorno, crescendo, capirai chi sono… guardati allo specchio e lascia cadere una lacrima…

Ti voglio bene